Il vaso, così viene chiamato uno degli oggetti che più utilizziamo per arredare la casa e il giardino. Sono tanti i materiali con cui può essere prodotto, ad esempio la ceramica, la porcellana, il metallo, la terracotta e il vetro. I modelli più pregiati sono finemente decorati, come i Vasi di Castelli.
Struttura
Solitamente i vasi vengono suddivisi nelle seguenti parti:
piede: è la parte inferiore, ossia la base d’appoggio.
corpo: è lo spazio vuoto, il vero e proprio ‘contenitore’
spalla: rappresenta il punto in cui il corpo inizia a restringersi per diventare il collo.
collo: che può essere più o meno lungo, in base al modello.
labbra: è l’estremità superiore aperta, che solitamente presenta una curvatura all’esterno.
Ovviamente sono presenti anche variazioni o parti aggiuntive, come ad esempio i manici.
Antichi
Alabastron
Nell’antichità veniva impiegato per conservare oli e profumi. Non dissimile dall’anfora, aveva un corpo lungo e stretto, ideale per poter lasciar passare il liquido al suo interno goccia dopo goccia. La bocca invece era piuttosto larga, per poter permettere di applicare l’olio direttamente sulla pelle. Erano prodotti solitamente in terracotta, anche se, nelle coste mediterranee, ne sono stati ritrovati alcuni esemplari realizzati in pasta di vetro o in alabastro. Come era d’uso in quei tempi, erano riccamente e finemente decorati.
Anfora
Ha una forma affusolata oppure globulare, con due manici chiamati anse. Realizzata in terracotta, veniva impiegata principalmente per il trasporto di alimenti in forma liquida o semi liquida, come ad esempio olio, vino, salse a base di pesce, conserve, miele, etc. Provengono dalla Magna Grecia, dall’antica Roma, dalla fenica e dall’Etruria.
Situla
Il termine, in latino, vuol dire secchio: la situla è appunto un vaso solitamente in metallo, ma di cui sono stati trovati alcuni esemplari anche in terracotta, che veniva impiegato anticamente nel corso di cerimonie formali. Le sue forme sono solitamente a cilindro o a tronco di cono con la strettoia nella parte inferiore, le spalle a spigolo o tondeggianti e il fondo che poteva essere sia piatto che tondo, con manici o senza. Le situle conobbero la loro massima diffusione durante l’età del ferro, presso gli Etruschi, i Veneti, i Celti e i Germani. Alcune antiche raffigurazioni ce ne mostrano l’utilizzo: secchi che venivano utilizzati per raccogliere l’acqua dai pozzi, ma anche come contenitori di sangue per le cerimonie a sfondo religioso. A volte venivano impiegate anche per contenere acqua, latte e vino. Solitamente sono decorate con motivi geometrici, e in alcuni case anche con scene quotidiane.
Per liquidi
Botijo
Solitamente realizzato in ceramica, è un vaso per liquidi molto diffuso nella regione iberica. Il suo nome varia in base alla zona di provenienza: ‘botijo’ tra Cordova, Malaga, Jaén e Granata, ‘bùcaro’ nelle zone di Siviglia, Huelva, Malaga e Cadice, ‘pirulo’ in alcuni piccoli paesi attorno a Malaga, ‘piche’ o ‘pichilin’ presso Huelva e Siviglia, e ‘pipo’, ‘piporro’ o ‘pipote’ tra Cadice, ancora Malaga, Granata e Almerìa. Somiglia molto a un classico salvadanaio, con un manico e due aperture tonde: il buco più grande serviva per riempirlo, quello piccolo per svuotarlo.
Il materiale di realizzazione molto poroso, ossia la terracotta, permetteva al liquido al suo interno di mantenersi fresco, poiché il liquido che evaporava poteva traspirare.
Brocca
Tonda e panciuta, la brocca è un contenitore ancora oggi impiegato per i liquidi. Solitamente presenta un beccuccio a un’estremità e un manico per prenderla. Le brocche sono realizzate in terracotta, porcellana, metallo (anche nobile) e vetro. Viene prodotta in misure standard da un quarto di litro, mezzo litro e un litro; difficilmente se ne incontrano di portata maggiore per via della difficoltà di utilizzo a causa del peso elevato. Alcune sono dotate di tacche che permettono di misurare con più o meno precisione la quantità di liquido all’interno.
Caraffa
È un contenitore in vetro o in cristallo il cui impiego principale è di servire il vino. Ha il corpo panciuto e un collo molto lungo, che serve anche come impugnatura. Spesso è anche dotata di un tappo realizzato nello stesso suo materiale.
Decanter
È un particolare vaso, a forma di ampolla e solitamente realizzato in vetro o cristallo, che serve a far decantare il vino. Il collo è molto stretto mentre in fondo si allarga molto, e questa caratteristica permette ai vini che lo richiedano di ossigenarsi nel migliore dei modi, incrementando così le loro proprietà organolettiche.
Quartara
Ha origini campestri, la quartara, ed è un vaso di terracotta con due grandi manici. Per questo somiglia molto alla giara, ed è stata impiegata per millenni, soprattutto in Sicilia, per il trasporto e la conservazione di acqua e vino. Ne esiste anche un tipo di dimensioni più ridotte che veniva utilizzate per tenere al fresco l’acqua potabile, che si chiamavano ‘bummuli’. Come nel caso delle giare, anche le squartare oggi vengono impiegate come pezzi di arredamento per esterni.
Per lo stoccaggio
Capasone
Chiamato anche zirre, si tratta di un recipiente in creta che somiglia a una grossa giara gialla e giallo scura. Il nome proviene da un aggettivo dialettale, capase, che sta ovviamente a indicare la sua grande capienza: è infatti il più grande tra tutti i vasi. Può avere un’altezza dai 25 cm ai 150 cm, con un diametro di circa 80 cm nel caso degli esemplari più grandi; la loro capienza era all’incirca di 250 litri. Proviene principalmente dalla Puglia ed era impiegato per conservare il vino e in alcuni casi anche l’olio. Oggi viene impiegato principalmente come decorazione per terrazze e giardini. Veniva anche impiegato al posto delle botti in legno prima che venisse introdotto l’uso delle cantine sociali. I principali utilizzatori erano i produttori di vini, che vi conservavano il vino prodotto nell’anno.
Giara
Risulta essere un vaso in terracotta che serve a riporvi granaglie e liquidi di vario tipo. La sua forma è simile a quella dell’anfora, anche se è più tozza, panciuta, e ha una portata maggiore. Spesso è dotata di manici che ne facilitano il trasporto, ed è stata utilizzata in alcune regioni del nostro paese fino a pochi anni fa.